lunedì 26 febbraio 2018

Martedì 27 febbraio, Castello D’Albertis: "Timbuctù, ieri e oggi" con Marco Aime

Timbuctu, un nome che agli occidentali evoca distanza e mistero, al limite della leggenda. Città dai mille volti, Regina delle sabbie, Eldorado africano, La misteriosa, spesso disegnati da altri, ha attraversato i secoli del medioevo, diventando uno dei principali centri culturali e commerciali del’Africa.

Per gli occidentali appartiene allo spazio geografico, per i musulmani a quello religioso. Quasi dimenticata in epoca moderna, ha vissuto più del suo mito che non per la sua realtà, ma dall’inizio dell’ultimo decennio è tornata al centro delle nuove battaglie che arroventano il Sahara, tra jihadisti e truppe maligne e francesi.

Saprà Timbuctu resistere anche a questa guerra?

Evento collaterale a mostra Foroba Yelen. Notti di luce in Mali, a cura di Matteo Ferroni, esposta fino all'8 aprile.

Marco Aime (Torino, 1956) insegna Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Tra i suoi lavori ricordiamo: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Diario dogon (Bollati Boringhieri, 2000); Timbuctu (Bollati Boringhieri, 2008); Gli uccelli della solitudine (Bollati Boringhieri, 2010),



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