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Foroba Yelen (“luce collettiva”) è il nome con cui gli abitanti di un villaggio del Mali hanno battezzato il lampioncino mobile creato dall’architetto Matteo Ferroni per trasformare l’ombra dell’albero in luce. Al chiaro di luna, nel bagliore delle torce elettriche o sotto l’albero della luce, la mostra ci porta alla scoperta della ricchezza delle notti africane illuminate di vita: il cortile del veterinario, l’orto delle donne, la sala per lo scrutinio elettorale o la “bottega” del macellaio.
La mostra, grazie alle fotografie di vita diurna e notturna del diario di campo di Matteo, ai video e alle installazioni, è stata allestita in collaborazione con l'Accademia Ligustica di Belle Arti e i volontari del Servizio Civile Nazionale del progetto #cultura#giovaniidee, arricchendosi dei racconti di Alassane Sangare di Bougouni e Issiaka Ly di Kamalé, con l’obiettivo di comunicare gli ambienti, i contesti e le attività dei villaggi in cui la lampada viene ora usata.
Si anticipa inoltre che tra i prossimi eventi collaterali alla mostra il prossimo 27 febbraio alle 17.30 avrà luogo l'incontro “Timbuctù, ieri e oggi” con Marco Aime, scrittore e docente di Antropologia culturale presso l' Università degli Studi di Genova. Ingresso libero.
Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo
Corso Dogali 18 - 16136 Genova
tel 0102723820 - fax 0102721456
e-mail: castellodalbertis@comune.genova.it
web: castellodalbertis.museidigenova.it
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