La
mostra L’universo
artistico di Oscar Saccorotti. Dipinti, incisioni, arti decorative
alla Wolfsoniana di Nervi è prorogata fino a domenica 5 novembre
2017.
Oltre
ai dipinti e alle incisioni, che hanno contribuito alla sua fama
presso il grande pubblico, la ricerca di Oscar Saccorotti si articolò
attraverso una poliedrica gamma espressiva che costituisce il suo
complesso universo artistico, come esemplarmente testimoniato dagli
apparati decorativi e dagli arredi del Pettirosso.
La sua abitazione a Megli, sulle alture di Recco, infatti, non
rappresentò solo la felice e compiuta applicazione del suo progetto
di arte totale, ma anche l’emanazione diretta della sua versatile
vena creativa, come puntualmente evidenziato da Federico Zeri in una
sua lucida e approfondita nota critica sull’attività dell’artista.
La
mostra alla Wolfsoniana - realizzata, in occasione del trentennale
della morte dell’artista, grazie alla collaborazione dell’Archivio
Saccorotti e arricchita dalle opere donate dagli eredi al Comune di
Genova - documenta i differenti campi di intervento della sua
complessiva ricerca, mettendo in evidenza la sua diversificata
produzione nell’ambito delle arti decorative: la ceramica, con la
quale plasmò vasi e stoviglie di uso comune, ma anche piccole
sculture raffiguranti uccelli e anatre; il mosaico, tecnica che
condivise con il fratello Fausto; i progetti di interior design, che
si concretizzarono nella realizzazione di arredi e pannelli
decorativi; la decorazione architettonica di esterni e interni,
attività avviata ai primi del Novecento grazie alla collaborazione
con Enzo Bifoli; i tessuti, eseguiti principalmente per la MITA di
Mario Alberto Ponis, cui fu legato da una sincera e duratura
amicizia; la fabbricazione di giocattoli che, dopo le prime
realizzazioni eseguite insieme a Fausto nel negozio-abitazione di via
Cabella, lo portarono all’invenzione (brevettata) dei suoi celebri
aeroplani giocattolo. Proprio queste esili creazioni, assemblate con
piume d’uccello e attinenti ad alcuni tra i principali interessi di
Saccorotti (la caccia, l’osservazione del mondo naturale e
l’aviazione), rappresentano un esempio emblematico del suo ricco
universo artistico, caratterizzato da temi ricorrenti ma sempre
declinati attraverso differenti attitudini espressive e linguistiche.
Come
ebbe a scrivere Zeri, dopo essere stato in visita al Pettirosso,
Saccorotti fu “un artista, per il quale la vita, l’arte, la casa,
la natura che lo circondava, le parole, le incisioni, i quadri si
fondevano in un qualche cosa di unico, in un insieme, per cui io non
riuscivo più a staccare la parola di Saccorotti, il suo modo di
muoversi, dalle piante che circondavano la casa, la casa che sembrava
qualcosa di sorto dal terreno come se avesse delle radici al pari
degli olivi, una cosa davvero impressionante. Mi trovai davanti a
quella che chiamerei la vita come poesia, la poesia come vita,
qualche cosa di assoluto, di assolutamente puro”.
L’esposizione
presenta un’ampia selezione dell’intensa attività artistica di
Saccorotti, privilegiando in particolare le sue ricerche nel campo
delle arti decorative, documentate, ad esempio, da mosaici, come
Composizione
in grigio
(1962) e L’airone
(1968), da tessuti disegnati per la MITA come complementi d’arredo
o pannelli decorativi, e da numerose opere in ceramica, sia vasi
decorati con i suoi caratteristici motivi iconografici, sia le sue
anatre e i suoi uccelli, realizzati in una vasta gamma di dimensioni.
La
sua cospicua produzione nell’ambito dell’incisione è presentata
attraverso alcune tra le sue più note acqueforti, come Paesaggio
d’Albaro
(1967), Serre
sotto la neve
(1967), Licheni.
Omaggio a Camillo Sbarbaro
(1978), Uragano
sulla palude
(1979) e Capra
coricata
(1982). La sua attività pittorica è infine proposta in mostra
attraverso alcune celebri opere che spaziano lungo tutta la sua lunga
carriera artistica, da L’albero
o
Paesaggio d’Albaro del
1921 a
La sposa del
1958, sino al capolavoro assoluto della sua pittura: l’olio Il
cielo nella serra
del 1976 che, incluso tra le opere donate dagli eredi al Comune di
Genova, fu celebrato dallo stesso Zeri nello scritto qui sopra
ricordato.
Curata
da Matteo Fochessati e Gianni Franzone, la mostra resterà aperta con
il seguente orario: da martedì a venerdì 11.00-18.00; sabato e
domenica 12.00-19.00; lunedì chiuso.
Il
catalogo è pubblicato da Sagep Editori, Genova
Ingressi:
intero € 5; ridotto € 4; scuole € 3
Wolfsoniana
via
Serra Gropallo 4, 16167 Genova Nervi
tel.
010 3231329
biglietteriawolfsoniana@comune.genova.it